Il Movimento Italiano

Motti del Movimento Italiano per la Protezione della Natura (Franco Pedrotti)

 

Natura, maestra de’ maestri (Leonardo da Vinci)

L’animale libero e un fiore vivo è come la sorgente d’acqua: un dono della natura a tutti; se al contrario viene dall’uomo ucciso o reciso, resta misera preda di uno (Movimento Italiano per la Protezione della Natura)

La natura, meglio intesa, ci rivela che l’energia sua più inyima è sacra (Antonino Anile)

Laudato si, mi ‘ signore, cum tucte le tue creature (San Francesco d’ Assisi)

 

Orchidee Regine dei Fiori

ORCHIDEE – REGINE DEI FIORI

GUIDA ALLE SPECIE SPONTANEE IN UMBRIA

Pino Ratini

2008

Tra le 196 famiglie della flora vascolare italiana, che nelle 20 regioni amministrative segnalano oltre 7630 entità, quella delle Orchidaceae è certamente la più nota per la bellezza delle stravaganti e variopinte forme floreali, presenti nella maggior parte della loro specie.Le Orchidaceae, tra le fanerogame monocotiledoni si contraddistinguono per essere dei vegetali particolarmente esigenti per quanto riguarda le condizioni del suolo, della luce, del clima e perché abbisognano di insetti, in particolare Imenotteri e lepidotteri, per la riproduzione e di suolo con ife fungine per la germinazione, essendo i numerosissimi semi microscopici completamente privi di sostanze di riserva.Per le peculiari esigenze ecologico-ambientali, tra i vegetali terrestri le orchidee, per l’analisi e il valore di naturalità territoriale, sono annoverate come gli indicatori biologici più sensibili e critici.non a caso la famiglia delle Orchidaceae è stata fin dal 1973 protetta a livello globale con la Convenzione di Washington (CITES), mentre i siti europei della “Rete Ecologica Natura 2000”, con habitat pascoli calcarei caratterizzati da “stupende fioriture di orchidee”, sono stati riconosciuti come prioritari (Direttiva Habitat 92/43 CEE).Questa concisa premessa è per esaltare il valore, il significato e l’importanza di questo saggio sulle orchidee dell’Umbria dell’amico Giuseppe Ratini, che con vero piacere ho accettato di presentare, consapevole della competenza e dell’annoso puntiglioso lavoro da lui svolto.Considerato il vivo interesse di questi ultimi decenni per le orchidee, non soltanto da parte di botanici esperti, ma anche dagli appassionati “orchidologi” – interesse che ha promosso la stampa di segnalazioni di specie rare a livello nazionale e di pubblicazioni locali a carattere scientifico-divulgativo – in Umbria è da tempo che nel campo della floristica si avvertiva e si auspicava la stampa di un saggio iconografico sulle orchidee spontanee della regione.Ecco che con questo importante lavoro di Giuseppe Ratini si vengono a colmare e soddisfare i desideri di conoscere quante sono le specie di orchidee spontanee dell’Umbria, quelle più diffuse e quelle ritenute molto rare e localizzate in pochissime stazioni.

(Tratto dalla Presentazione del Prof. Ettore Orsomando, Geobotanico della Facoltà di Scienze e Tecnologie di UNICAM Università di Camerino)

Guida al verde de “La Passegiata”

GUIDA AL VERDE DE “LA PASSEGGIATA”

Pro Natura Terni

Maggio 2006

Il presente volumetto ha lo scopo di descrivere e classificare le numerose piante arboree ed arbustive presenti nel Parco pubblico di Viale Giannelli di Terni, comunemente chiamato “Passeggiata”.Benché non sembri – visto il depauperamento che tale Parco ha subito nel tempo – La “Passeggiata” costituisce ancora un serbatoio botanico di tutto rilievo che abbiamo sentito di dover riproporre all’attenzione dei cittadini, a partire da quelli “in formazione” e cioè degli studenti, specialmente dei gradi iniziali d’istruzione.Pertanto, con l’aiuto di questa “Guida” e dei loro insegnanti, essi potranno fare delle piacevoli osservazioni dal vivo ampliando così le proprie conoscenze di botanica, in vista dell’ottenimento di un “imprinting” naturalistico assolutamente importante nel nostro tempo nel quale sta affiorando alla coscienza comune – seppure tra enormi difficoltà, e con incredibile lentezza – la necessità di preservare gli alberi comunque e dovunque.Per quanto ci riguarda più da vicino – mentre riteniamo giusto e doveroso dedicare quest’opera al compianto Presidente Onorario Prof. Luigi Bonucci – esprimiamo un vivo ringraziamento per la professionalità profusa nel testo dal nostro consigliere Michelangelo Nitti con la sua sistematizzazione scientifica e la sua documentazione storico-iconografica. (Tratto dalla Premessa del Presidente dell’Associazione Pro Natura Terni, Dott. Flavio Frontini)

Grandi Alberi e Boschi pregevoli

GRANDI ALBERI E BOSCHI PREGEVOLI DEL NOSTRO TERRITORIO

Pro Natura Terni

luglio 2010

“E in questo nuovo equilibrio altri dopo di noi selezioneranno gli alberi monumentali”.Così si esprimeva un giornalista, amico del Corpo Forestale dello Stato, F. Fazzuoli, che, tra gli altri, era stato invitato a lasciare una dedica sulla pubblicazione “Gli alberi monumentali d’Italia” (Ed. Abate – a cura del C.F.S.).Voleva significare che dopo le deforestazioni che, via via, si andavano perpetrando per le esigenze agricole sul territorio, successivamente nei diversi periodi storici l’uomo, per necessità o sensibilità, riavviava l’insediamento degli alberi. Poi di nuovo li eliminava e poi ancora li poneva a dimora adottando nuovi principi: dall’agricoltura parcellizzata ai parchi e giardini e persino ai boschi (vedi i poderosi rimboschimenti del Corpo Forestale su tutto il territorio nazionale).Il mondo intero ha avuto questo andamento. Soltanto laddove “l’homo economicus” non era costretto dalle necessità di sopravvivenza o stretto dal vincolo costi – ricavi, ha potuto lasciare o ricostruire l’opera miracolosa della natura.Ebbene il nostro territorio si può catalogare tra quelli fortemente antropizzati e quindi trasformati, anche più volte, dal consesso umano che ivi si è alternato. Non possiamo annoverare certo nel nostro patrimonio verde i patriarchi della California, veri monumenti giganteschi della natura, le sequoie di 4000 anni di età e di oltre 100 mt. di altezza né tanto meno gli eucalipti australiani con gli oltre 140 metri di altezza.Non possiamo neppure vantare la presenza del “Castagno dei cento cavalli”, di Catania, con i suoi 22 mt. di circonferenza, o il “Pino di Garibaldi”, dell’Aspromonte, o il “Faggio di San Francesco”, in Rieti.Questa opera editoriale, pur rappresentativa di più modesti protagonisti, ma così realizzata con la sensibilità, la competenza e l’amore per la terra natia che contraddistingue l’autore, credo che vada interpretata come un semplice riferimento a quell’insostituibile patrimonio ambientale e culturale, del quale dobbiamo renderci degni, che è l’albero.L’albero, singolo o associato, che nel tempo può anche ammantarsi di valori storici o religiosi, oggi più che mai deve essere valorizzato nella sua primaria (nel senso di prioritaria rispetto alle altre) funzione di captatore del biossido di carbonio, la nota CO2, responsabile “dell’effetto serra”; perciò elemento essenziale al mantenimento della vita sul pianeta.Ben venga quindi un’opera divulgativa, peraltro di pregevole fattura, sia pure nei limiti ad essa imposti dai riferimenti territoriali, e dai contenuti di eccellenza che oltre ai valori spirituali indirizza molto più semplicemente, ma anche più efficacemente, a far emergere quella sensibilità ambientale che alberga nei nostri conterranei e che attende di essere espressa. (Prefazione del Comandante Provinciale del corpo Forestale dello Stato, Dott. Flavio Renzi)La pazienza e la sensibilità botanica del consigliere Michelangelo Nitti – a cui vanno il nostro riconoscimento e la nostra riconoscenza – ha permesso a Pro Natura Terni di
pubblicare il presente volume fotografico che offriremo, in primo luogo, alle scuole della nostra città e del suo territorio.

(Premessa del Presidente dell’Associazione Pro Natura Terni, Dott. Flavio Frontini)